Nati oggi

Tu dormi. E nulla ti scuote dal tuo sonno bambino. Elefanti azzurri e dorati ballano per te nella notte, leggeri come farfalle: non sono mai nati, non moriranno mai. Tu sogni e ridi con gli angeli, ancora imbevuto dall’assenza di tempo che hai appena lasciato. Ti siedi frastornato fra noi: benvenuto!  Sei appena salito sul treno che ci porta dove non è dato sapere. Vagoni festanti di luce, la notte, attraversiamo l’interminabile pianura. Tu piangi, ma di stupita felicità. Respiri quest’aria che profuma di fiori: la senti, non la vedi. Stringi forte i pugni, ancora aggrappato al ventre che abitasti, caldo e protetto. Ma adesso ti  aggrappi a un’altra madre, in un altro ventre, di pareti rivestite di azzurro e nuvole bianche, sopra. Di rosso di terra e passione, sotto di te. Tu dormi, creatura recente. E cresci di un soffio ogni istante, lentissimo. Se guardo i tuoi occhi abbagliati dal mondo ritrovo la luce di un tempo, capisco che cosa mi manca di allora e cos’è che ho scoperto di nuovo: il puro piacere di essere; la dolorosa coscienza di esistere. E allora dormi, tranquillo e sereno, non potrò che vegliare il tuo sonno. Elefanti volanti e draghi benigni resteranno con te questa notte, a raccontarti la favola del mondo e sussurrarti dolcemente all’orecchio che tutto andrà bene.

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6 risposte a Nati oggi

  1. alessio ha detto:

    bella 🙂

  2. sara ha detto:

    Che belle cose che scrivi e che bello il lavoro che avete fatto con i ragazzi di Enziteto!ci metti tutto,la faccia e la passione!

  3. pinocchio ha detto:

    L’ho stampata e incollata sull’album della mia piccola, ho rubato le tue parole per dedicargli un dolce sonno!
    Grazie Torto

    • torto45 ha detto:

      Caro Pinocchio, è una delle cose più belle che mi abbiano scritto qui. Grazie per aver dato tanta importanza alla mia piccola favola. ‘Nati oggi’ è uno scritto quasi speculare a ‘Oro’: il primo ha uno sguardo dal grande al piccolo, dal genitore – che, preciso, non sono – al figlio; il secondo dal piccolo al grande, dal figlio alla madre. In mezzo, tutta la vita.

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