Con tutto il fiato che ci resta

La vita prende, la vita dà. Costruimmo le nostre esistenze giorno dopo giorno, dalle fondamenta al tetto, cercando di dare un ordine alle cose e al mondo. Soffrimmo, sudammo e sprecammo le nostre energie per realizzare progetti fragili e perfetti come origami. La vita prende, la vita dà. Sapevamo benissimo  di contare ben poco, lontani dalla potenza di Dio o dell’universo, pur tuttavia non ci abbattemmo, opponendo l’ostinazione al destino, il calore dei nostri corpi mortali alla gelida infinità del tempo. Pietra dopo pietra, trave su trave, formiche pazienti ci caricammo addosso il peso dei giorni, cicale spensierate ne cantammo la fuggevole bellezza. Arginammo l’acqua, costruimmo barriere, strappammo la terra al mare per farne orti e città, strade e case, piazze e cattedrali. Brindammo alla tenacia del nostro impegno e alla vittoria sulle avversità, mettemmo radici che crebbero e diedero frutti abbondanti e succosi. Poi dimenticammo, credendo di vivere e dominare il fato per sempre. Così,  la nostra presunzione fu punita dal cielo e dal mare, che spazzarono via i giorni e gli anni, i frutti e le radici, gli alberi e le case, il nostro passato. Sommersi dal disordine, immersi quasi del tutto nell’Oceano, restammo qui, su questi scalini che portano dal nulla al nulla, nel nulla, la civiltà all’orizzonte, lontanissima, l’unica forza che ci lega il nostro amore, il nostro sostegno reciproco. E da questi scalini assurdi, da quest’ultimo pezzo di vita scampato alla furia del mondo, ricominceremo. Prostrati ma non vinti, affranti ma non sconfitti, riprenderemo il nostro cammino, strappando la terra al mare e i giorni al mondo, per gridare contro la sorte amara, con tutto il fiato che ci resta: “Siamo ancora vivi!”. E finché saremo vivi non ci arrenderemo mai.    Torto

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Versi e visioni di rivolta metropolitana
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Una risposta a Con tutto il fiato che ci resta

  1. annxgonz ha detto:

    Perché non siamo sconfitti?

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